
Ciclismo e cervicale
Dopo alcune ore in sella ti iniziano a formicolare le dita o le mani? Senti male al collo, la testa che diventa pesante o avverti un senso di pesantezza tra le scapole? Questi sintomi possono comparire anche se hai già fatto una buona messa in sella dal biomeccanico e possono essere causati dalla tua cervicale che “soffre” la postura mantenuta in bicicletta.
Numerosi ciclisti avvertono alcuni dei sintomi sopra descritti solo dopo essere stati a lungo in sella ma non hanno sintomi della comune cervicalgia nel resto delle loro attività: questo si verifica quando, nonostante una corretta messa in sella, il segmento cervicale che è molto mobile non è in grado di gestire la posizione corretta durante l’attività causando questa fastidiosa sintomatologia.
Per capire meglio entriamo più nel dettaglio di come è fatto il rachide cervicale e come funziona.
La cervicalgia
La cervicalgia è una delle patologie più frequenti: circa il 60% della popolazione soffre o ha sofferto di questo problema.
Il tratto cervicale è composto da 7 vertebre che sorreggono il capo e da moltissimi legamenti, muscoli e tendini che ne permettono il movimento. Questo segmento è estremamente mobile e flessibile per permetterci di muovere liberamente il capo ma proprio per questo è estremamente sensibile e delicato.
La cervicale è in stretto rapporto con il cingolo scapolare (le spalle) ed è fortemente condizionato anche dai movimenti della colonna dorsale e lombare: gli effetti di una cattiva postura si trasmettono fino alla cervicale. La tipica “postura da smartphone”, con il capo chino in avanti, fa aumentare il peso del capo di quasi 8 volte! Ecco perché poi i muscoli diventano dolenti e si irrigidiscono, le spalle sembrano pesanti e viene spesso anche il mal di testa.
Il trauma più frequente è quello della distorsione cervicale: può verificarsi in seguito ad un incidente automobilistico, ad una caduta da una bicicletta, per un urto durante un attività sportiva. I sintomi sono dolore locale, forte senso di debolezza e pesantezza del capo: nei casi più lievi i sintomi regrediscono da soli dopo pochi giorni ma la lesione ai tessuti rimane e nel tempo può portare ad una certa sensibilizzazione e gli attacchi di cervicalgia possono diventare ricorrenti.
A causa della complessità e del gran numero di strutture che compongono questo distretto, spesso sintomi più distanti possono avere origine cervicale. Dolore alla fronte, le tempie, l’angolo mandibolare, lo zigomo, attorno o dietro l’orecchio, nella zona temporale o della nuca: questi sono solo una piccola parte del dolore causato dai piccoli muscoli cervicali che quando sono irritati trasmettono il sintomo a distanza.
L’importanza della stabilizzazione cervicale
Tutte le articolazioni del nostro corpo mantengono la loro posizione grazie ad un insieme di capsule e legamenti ed all’azione dei muscoli che sono deputati al loro movimento.
In seguito a traumi e cattive posture le strutture passive (legamenti) diventano meno efficienti e tocca quindi al sistema attivo (i muscoli) di dover svolgere un compito ancora più gravoso.
I muscoli che aiutano rendere forte e sicura un’articolazione sono detti muscoli stabilizzatori: questi muscoli sono più piccoli rispetto ai grossi muscoli che muovono e generano forza ma sono molto vicini al punto di movimento: la loro azione è fondamentale per permettere alle 2 estremità ossee che compongono un articolazione di muoversi correttamente senza che ci siano movimenti accessori che a lungo andare danneggiano i tessuti. Per fare un esempio: se su un’automobile non c’è una corretta convergenza, uno pneumatico si consumerà prima degli altri ed in modo imprevedibile.
Per quanto riguarda il corpo umano dobbiamo considerare 2 fattori:
- i muscoli che stabilizzano un’articolazione
- la capacità di usarli correttamente per stabilizzare il segmento in una postura corretta, non solo nelle posture mantenute a lungo (es. lavoro d ufficio a PC) ma anche durante i vari movimenti della giornata e le attività sportive.
I muscoli che controllano e stabilizzano la colonna cervicale sono questi: i muscoli lungo del collo, lungo del capo ed i muscoli sub occipitali. Quello che è importante è imparare ad utilizzarli per ridare stabilità al segmento cervicale e ridurre quindi i fastidiosi sintomi che spesso sono causati da errata postura o mancanza di capacità di stabilizzare la cervicale durante i movimenti.
Ora sarò un po’più tecnico e dettagliato approfondendo uno dei quadri più frequenti: senza l’azione dei muscoli stabilizzatori, il capo viene lentamente a posizionarsi sempre più in avanti. I muscoli antigravitari (quelli che dovrebbero sorreggerlo) non riescono a compiere questa azione e il risultato è l’anteposizione del capo. Questo comporta l’aumento del tono muscolare dei muscoli scaleni, l’aumento della pressione tra C4 e C5 (infatti questo è uno dei segmenti più colpiti), e l’instaurarsi di una serie di sintomi di intensità crescente: dolore cervicale, peso e tensione nella zona dei trapezi, dolore nella parte anterolaterale del collo, formicolii e parestesie agli arti superiori, mal di testa e molti altri sintomi.
Questo quadro è fortunatamente reversibile e risponde molto bene al trattamento che deve composto da una parte passiva effettuata dal terapista e da una parte attiva di esercizi di stabilizzazione e dall’apprendimento delle corrette posture da mantenere nel tempo per limitare il ritorno al quadro iniziale.
La cervicale del ciclista
Ritornando al nostro punto di partenza ora capiremo cosa succede e come porre rimedio. Purtroppo la posizione che assumiamo in bici (specie in bici da corsa) non è delle più naturali per la nostra cervicale.
Per fortuna è possibile risolvere e migliorare molto questo problema.
Se ci mettiamo ad osservare i nostri compagni di uscite e gli altri ciclisti potremo notare che ognuno ha una sua posizione di capo, collo e rachide dorsale: ad alcuni certe posture possono risultare essere dolorose mentre per altri sono ben tollerate. Escludendo un errato posizionamento del ciclista sulla bicicletta, nella restante parte dei casi il dolore è spesso causato da uno scarso controllo motorio del segmento cervicale: il segmento cervicale si posiziona in una postura priva di adeguato controllo da parte della muscolatura che può diventare la causa di molti sintomi prima descritti. Le possibilità sono numerose e interessano strutture distinte:
- è possibile che ci sia l’interessamento dei una o più radici nervose con sintomi irradiati nel braccio o nella mano
- ma è anche possibile che il ciclista adotti una postura di compenso che causi uno schiacciamento dei fasci vascolari a livello della clavicola che viene avvertito con addormentamento del braccio o della mano.
Lo scopo della stabilizzazione cervicale è quello di distribuire il movimento su tutta la cervicale per poi mantenerla nella posizione corretta durante tutta la pedalata.
Stiamo parlando di una “Core Stability della cervicale”: bisogna analizzare la capacità del ciclista di controllare e stabilizzare la cervicale. Dopo aver valutato il quadro clinico si procede con degli esercizi che permettano la presa di coscienza dei muscoli che vanno utilizzati e una serie di esercizi mirati sia per la stablizzazione che per il rinforzo.
Il ciclista nella foto sopra ha una posizione della cervicale corretta: il movimento è correttamente distribuito tra tutte le vertebre e i suoi muscoli stabilizzatori sono correttamente attivati (considerando l’assetto estremamente racing!).
La stessa cosa non si può dire per il ciclista in questa foto: la sua cervicale sembra piegarsi in un unico punto come se fosse composta da 2 bastoncini e uno snodo. Da questo punto avranno origine una serie di scompensi (radici nervose compresse, cartilagini articolari sovraccariche, muscoli che generano contratture ecc) che potranno causare da sintomi dolorosi locali a sintomi irradiati agli arti superiori.
La casistica di sintomi è poi estremamente varia, complessa e variabile da persona a persona in quanto il deficit nella stabilizzazione può interessare diversi tratti del segmento con conseguente variabilità dei sintomi.
Ho preparato dei video nei quali spiego come imparare ad attivare i muscoli che stabilizzano la cervicale ed ad utilizzarli correttamente.
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BY: fisiodavide
Bike Core Stability, La clinica del ciclista
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