
Caso Clinico: come abbiamo aiutato Federico e le sue ginocchia nella pedalata
Gestire un paziente ciclista che si rivolge alla Clinica del Ciclista richiede un’analisi personalizzata per ogni singolo caso: perché ogni persona ha caratteristiche uniche e il problema è sempre diverso. Così come è diversa la bicicletta e l’uso che ne viene fatto.
Il paziente di questo caso è Federico, 36 anni, di professione Bike Messenger: usa la bici cargo per lavoro tutti i giorni. È iscritto alla squadra Fulgenzio Tacconi di Milano.
Federico pedala ogni giorno una bici cargo ben carica per le strade di Milano, nel week-end passa alla bici da corsa e ogni tanto si cimenta in viaggi parecchio impegnativi: quest’anno ha fatto la 20K (ben 1500km!). Purtroppo si è dovuto fermare prima a causa del problema che lo porta alla Clinica del Ciclista: un forte dolore lo colpisce a entrambe le ginocchia rendendo impossibile proseguire.
Leggi anche: Il ginocchio doloroso del ciclista: come curarlo
Federico pratica ciclismo da tanti anni ma questo problema si è presentato solo negli ultimi mesi: ha provato a rimanere a riposo e assume frequentemente antinfiammatori ma il problema non è migliorato.
Il nostro paziente viene gestito solitamente secondo questo schema:
- Analisi Fisioterapica del paziente
- Analisi Biomeccanica della pedalata
- Controllo periodico personalizzato
Analisi Fisioterapica del paziente
Durante la valutazione fisioterapica, effettuo una valutazione globale del paziente: partendo dall’appoggio podalico valuto interamente la postura perché non sempre la causa del dolore è dove il dolore viene percepito.
In questo caso non evidenzio particolari problematiche e quindi mi concentro maggiormente sulle ginocchia. Osservo subito che entrambe le rotule sono limitate nei movimenti; i muscoli tibiali sono molto rigidi e riscontro una piccola disfunzione alle caviglie. Questo quadro è simmetrico.
Procedo con il trattamento: libero il movimento delle rotule, ripristino la corretta funzionalità delle caviglie e rilascio la muscolatura dei tibiali.
Federico riferisce un immediato miglioramento dei sintomi e una piacevole sensazione di libertà nel movimento. Ritengo che il quadro sia facilmente riconducibile a un forte sovraccarico riconducibile anche ad un qualche vecchio infortunio trascurato.
Analisi Biomeccanica della pedalata
A distanza di qualche giorno dal mio trattamento (è importante per permettere al fisico di adattarsi) Federico effettua la valutazione biomeccanica presso il LucaBike Lab, portando con sé la bici che utilizza maggiormente e il suo equipaggiamento (scarpe, fondelli ecc).
Grazie all’utilizzo di un sistema di telecamere e sensori da applicare alla bici molto avanzati, viene filmata e analizzata nei minimi dettagli la pedalata di Federico a 360°. Luca provvede poi a calcolare la migliore posizione di pedalata ed effettua le opportune regolazioni sulla bicicletta ed alle tacchette.
Federico inizialmente dovrà preferire l’utilizzo di questa bici appena regolata per poter fornire un feed back a distanza di qualche uscita.
Leggi anche: Bike Core Stability: cos’è e come ti aiuta a migliorare le tue performance
Controllo
Federico torna da me 1 settimana dopo essere stato al Luca Bike Lab ed è già sorridente quando entra: non ha quasi più male se non alla fine delle giornate più pesanti di lavoro. Le uscite sulla sua bici sono invece completamente indolori.
Durante il controllo si rende necessario trattare nuovamente le ginocchia con la terapia manuale, e alla fine del trattamento il movimento è completo, libero e assolutamente indolore.
Consiglio ora a Federico di riprendere le sua attività gradatamente e nel caso di segnalarmi qualsiasi problema: a distanza di 5 settimane Federico mi conferma che il problema è completamente risolto e non ha più nessun dolore quando pedala.
Ha anche effettuato un controllo presso il Luca Bike Lab dove ha portato la seconda bici che spesso utilizza e che ora è stata opportunamente regolata.
In questo caso il problema è stato risolto velocemente ma capita spesso di sottovalutare un piccolo dolore ricorrente o un piccolo infortunio.
Ricordiamo che sarebbe sempre bene effettuare una regolazione biomeccanica periodica perché il nostro corpo cambia nel tempo e dobbiamo evitare i creare sovraccarichi o infiammazioni da over-use.
BY: fisiodavide
La clinica del ciclista
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Ciclismo e cervicale
Dopo alcune ore in sella ti iniziano a formicolare le dita o le mani? Senti male al collo, la testa che diventa pesante o avverti un senso di pesantezza tra le scapole? Questi sintomi possono comparire anche se hai già fatto una buona messa in sella dal biomeccanico e possono essere causati dalla tua cervicale che “soffre” la postura mantenuta in bicicletta.
Numerosi ciclisti avvertono alcuni dei sintomi sopra descritti solo dopo essere stati a lungo in sella ma non hanno sintomi della comune cervicalgia nel resto delle loro attività: questo si verifica quando, nonostante una corretta messa in sella, il segmento cervicale che è molto mobile non è in grado di gestire la posizione corretta durante l’attività causando questa fastidiosa sintomatologia.
Per capire meglio entriamo più nel dettaglio di come è fatto il rachide cervicale e come funziona.
La cervicalgia
La cervicalgia è una delle patologie più frequenti: circa il 60% della popolazione soffre o ha sofferto di questo problema.
Il tratto cervicale è composto da 7 vertebre che sorreggono il capo e da moltissimi legamenti, muscoli e tendini che ne permettono il movimento. Questo segmento è estremamente mobile e flessibile per permetterci di muovere liberamente il capo ma proprio per questo è estremamente sensibile e delicato.
La cervicale è in stretto rapporto con il cingolo scapolare (le spalle) ed è fortemente condizionato anche dai movimenti della colonna dorsale e lombare: gli effetti di una cattiva postura si trasmettono fino alla cervicale. La tipica “postura da smartphone”, con il capo chino in avanti, fa aumentare il peso del capo di quasi 8 volte! Ecco perché poi i muscoli diventano dolenti e si irrigidiscono, le spalle sembrano pesanti e viene spesso anche il mal di testa.
Il trauma più frequente è quello della distorsione cervicale: può verificarsi in seguito ad un incidente automobilistico, ad una caduta da una bicicletta, per un urto durante un attività sportiva. I sintomi sono dolore locale, forte senso di debolezza e pesantezza del capo: nei casi più lievi i sintomi regrediscono da soli dopo pochi giorni ma la lesione ai tessuti rimane e nel tempo può portare ad una certa sensibilizzazione e gli attacchi di cervicalgia possono diventare ricorrenti.
A causa della complessità e del gran numero di strutture che compongono questo distretto, spesso sintomi più distanti possono avere origine cervicale. Dolore alla fronte, le tempie, l’angolo mandibolare, lo zigomo, attorno o dietro l’orecchio, nella zona temporale o della nuca: questi sono solo una piccola parte del dolore causato dai piccoli muscoli cervicali che quando sono irritati trasmettono il sintomo a distanza.
L’importanza della stabilizzazione cervicale
Tutte le articolazioni del nostro corpo mantengono la loro posizione grazie ad un insieme di capsule e legamenti ed all’azione dei muscoli che sono deputati al loro movimento.
In seguito a traumi e cattive posture le strutture passive (legamenti) diventano meno efficienti e tocca quindi al sistema attivo (i muscoli) di dover svolgere un compito ancora più gravoso.
I muscoli che aiutano rendere forte e sicura un’articolazione sono detti muscoli stabilizzatori: questi muscoli sono più piccoli rispetto ai grossi muscoli che muovono e generano forza ma sono molto vicini al punto di movimento: la loro azione è fondamentale per permettere alle 2 estremità ossee che compongono un articolazione di muoversi correttamente senza che ci siano movimenti accessori che a lungo andare danneggiano i tessuti. Per fare un esempio: se su un’automobile non c’è una corretta convergenza, uno pneumatico si consumerà prima degli altri ed in modo imprevedibile.
Per quanto riguarda il corpo umano dobbiamo considerare 2 fattori:
- i muscoli che stabilizzano un’articolazione
- la capacità di usarli correttamente per stabilizzare il segmento in una postura corretta, non solo nelle posture mantenute a lungo (es. lavoro d ufficio a PC) ma anche durante i vari movimenti della giornata e le attività sportive.
I muscoli che controllano e stabilizzano la colonna cervicale sono questi: i muscoli lungo del collo, lungo del capo ed i muscoli sub occipitali. Quello che è importante è imparare ad utilizzarli per ridare stabilità al segmento cervicale e ridurre quindi i fastidiosi sintomi che spesso sono causati da errata postura o mancanza di capacità di stabilizzare la cervicale durante i movimenti.
Ora sarò un po’più tecnico e dettagliato approfondendo uno dei quadri più frequenti: senza l’azione dei muscoli stabilizzatori, il capo viene lentamente a posizionarsi sempre più in avanti. I muscoli antigravitari (quelli che dovrebbero sorreggerlo) non riescono a compiere questa azione e il risultato è l’anteposizione del capo. Questo comporta l’aumento del tono muscolare dei muscoli scaleni, l’aumento della pressione tra C4 e C5 (infatti questo è uno dei segmenti più colpiti), e l’instaurarsi di una serie di sintomi di intensità crescente: dolore cervicale, peso e tensione nella zona dei trapezi, dolore nella parte anterolaterale del collo, formicolii e parestesie agli arti superiori, mal di testa e molti altri sintomi.
Questo quadro è fortunatamente reversibile e risponde molto bene al trattamento che deve composto da una parte passiva effettuata dal terapista e da una parte attiva di esercizi di stabilizzazione e dall’apprendimento delle corrette posture da mantenere nel tempo per limitare il ritorno al quadro iniziale.
La cervicale del ciclista
Ritornando al nostro punto di partenza ora capiremo cosa succede e come porre rimedio. Purtroppo la posizione che assumiamo in bici (specie in bici da corsa) non è delle più naturali per la nostra cervicale.
Per fortuna è possibile risolvere e migliorare molto questo problema.
Se ci mettiamo ad osservare i nostri compagni di uscite e gli altri ciclisti potremo notare che ognuno ha una sua posizione di capo, collo e rachide dorsale: ad alcuni certe posture possono risultare essere dolorose mentre per altri sono ben tollerate. Escludendo un errato posizionamento del ciclista sulla bicicletta, nella restante parte dei casi il dolore è spesso causato da uno scarso controllo motorio del segmento cervicale: il segmento cervicale si posiziona in una postura priva di adeguato controllo da parte della muscolatura che può diventare la causa di molti sintomi prima descritti. Le possibilità sono numerose e interessano strutture distinte:
- è possibile che ci sia l’interessamento dei una o più radici nervose con sintomi irradiati nel braccio o nella mano
- ma è anche possibile che il ciclista adotti una postura di compenso che causi uno schiacciamento dei fasci vascolari a livello della clavicola che viene avvertito con addormentamento del braccio o della mano.
Lo scopo della stabilizzazione cervicale è quello di distribuire il movimento su tutta la cervicale per poi mantenerla nella posizione corretta durante tutta la pedalata.
Stiamo parlando di una “Core Stability della cervicale”: bisogna analizzare la capacità del ciclista di controllare e stabilizzare la cervicale. Dopo aver valutato il quadro clinico si procede con degli esercizi che permettano la presa di coscienza dei muscoli che vanno utilizzati e una serie di esercizi mirati sia per la stablizzazione che per il rinforzo.
Il ciclista nella foto sopra ha una posizione della cervicale corretta: il movimento è correttamente distribuito tra tutte le vertebre e i suoi muscoli stabilizzatori sono correttamente attivati (considerando l’assetto estremamente racing!).
La stessa cosa non si può dire per il ciclista in questa foto: la sua cervicale sembra piegarsi in un unico punto come se fosse composta da 2 bastoncini e uno snodo. Da questo punto avranno origine una serie di scompensi (radici nervose compresse, cartilagini articolari sovraccariche, muscoli che generano contratture ecc) che potranno causare da sintomi dolorosi locali a sintomi irradiati agli arti superiori.
La casistica di sintomi è poi estremamente varia, complessa e variabile da persona a persona in quanto il deficit nella stabilizzazione può interessare diversi tratti del segmento con conseguente variabilità dei sintomi.
Ho preparato dei video nei quali spiego come imparare ad attivare i muscoli che stabilizzano la cervicale ed ad utilizzarli correttamente.
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BY: fisiodavide
Bike Core Stability / La clinica del ciclista
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Bike Core Stability: Side Plank
Proseguiamo con gli esercizi di Bike Core Stability: oggi vediamo il Plank in laterale, una variante del Plank tradizionale che ci permette di lavorare maggiormente con un altro piano di direzione e quindi di far lavorare le fibre muscolari in una maniera leggermente differente.
Ho creato una serie di video dimostrativi per illustrarvi tanti esercizi che potrete eseguire comodamente da casa. Li troverete settimanalmente sul mio canale YouTube.
Buona visione!
Bike Core Stability: Side Plank
🚴♂ Ciao! Eccoci con un nuovo appuntamento con la #BikeCoreStability (per saperne di più su questo speciale programma di preparazione per ciclisti, clicca qui: http://bit.ly/2xfoKeb). 💪🏻 Oggi vediamo il Plank in laterale, una variante del Plank tradizionale che ci permette di lavorare maggiormente con un altro piano di direzione e quindi di far lavorare le fibre muscolari in una maniera leggermente differente.📹 Ho creato una serie di video dimostrativi per illustrarvi tanti esercizi che potrete eseguire comodamente da casa. Li troverete settimanalmente sul mio canale YouTube: bit.ly/segui-davide-della-bella 👈🏻▶ Nel video di oggi spiego tutti i dettagli di questo esercizio. Buona visione!#davidedellabella #laclinicadelciclista #ciclismo #mtb | www.davidedellabella.it
Pubblicato da Davide Della Bella Fisioterapista su Lunedì 15 ottobre 2018
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Bike Core Stability: Hand Roll
Proseguiamo con gli esercizi di Bike Core Stability e adesso vi faccio vedere un bell’esercizio da eseguire con un pallone, un manubrio da bicicletta e un elastico.
Oggi vediamo un esercizio molto complesso che ci permette di migliorare ulteriormente il controllo dinamico del Core.
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Bike Core Stability: Ball Riser
Stiamo proseguendo gli esercizi di Bike Core Stability e adesso vi faccio vedere un bell’esercizio da eseguire con un pallone, un manubrio da bicicletta e un elastico.
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Bike Core Stability: Esercizio dinamico in ginocchio
Continuiamo i nostri esercizi di Bike Core Stability.
Stiamo vedendo degli esercizi piuttosto dinamici che ci permettono di continuare ad allenare la tenuta che ci dànno il Core e il trasverso dell’addome all’interno di un contesto dinamico.
Ho creato una serie di video dimostrativi per illustrarvi tanti esercizi che potrete eseguire comodamente da casa. Li troverete settimanalmente sul mio canale YouTube.
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Bike Core Stability: Esercizio con il pallone
Proseguiamo con i nostri esercizi di Bike Core Stability.
Oggi introduciamo l’uso del pallone, quindi una stabilizzazione del segmento lombare ma all’interno di un contesto dinamico – perché noi, quando siamo in bicicletta, ci stiamo muovendo e la bicicletta di muove: non possiamo rimanere completamente fermi.
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Bike Core Stability: Il Plank
Continuiamo con i nostri esercizi di Bike Core Stability.
Oggi introduciamo il plank, un esercizio completo e con un carico di lavoro importante.
La base di questo esercizio prevede sempre l’attivazione della muscolatura del Core. Quindi, prima di eseguire l’esercizio, è assolutamente fondamentale controllare il trasverso dell’addome, trazionare il trasverso dell’addome, dopodiché possiamo sollevarci e raggiungere la posizione del plank.
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Bike Core Stability: Esercizio di controllo avanzato
Continuiamo gli esercizi di Bike Core Stability, quel programma concepito apposta per il ciclista. Abbiamo visto come attivare il trasverso dell’addome e, quindi, come proteggere la nostra colonna. Adesso iniziamo a rendere gli esercizi più funzionali.
Buona visione!
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Bike Core Stability: come attivare i muscoli del Core
Impariamo ad attivare i muscoli del Core
Iniziamo la prima fase di esercizi della Bike Core Stability e impariamo come attivare i muscoli del Core consapevolmente. Se non impariamo ad accendere e spegnere questi muscoli a comando, e nel momento giusto, la funzionalità all’interno del gesto sportivo verrà a mancare.
Buona Visione!
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